In sostanza non è cambiato nulla. Che i genitori desiderino scoprire i segreti dei loro figli succede da sempre. Lo chiamano spionaggio educativo. E siccome i tempi cambiano, anche i genitori si adeguano: prima cercavano indizi sui diari, oggi tentano di controllarli usando la rete. È quel che svela una ricerca di Retrevo, un istituto di indagine statunitense, con cui mille genitori si sono confessati: quasi la metà – il 47 per cento – non nasconde di usare Facebook per curiosare nella vita dei figli, cercando di capire chi sono i loro amici virtuali e reali. Qualcuno si spinge anche più in là: sono tre su dieci le mamme e i papà che attraverso il social network cercano di saperne di più anche sui genitori degli amici dei loro figli. Una buona notizia – per i ragazzi – i genitori sono soprattutto interessati per la vita sentimentale e relazionale dei loro figli; quindi le loro preoccupazioni diminuiscono quasi del tutto una volta che i figli raggiungono la maggiore età. Basta saper aspettare.