Noi riconosciamo che la crescita e l’innovazione sono il motore dello sviluppo; ma ci siamo mai chiesti di quale sviluppo? quanto ci occupiamo di benessere organizzativo nel nostro lavoro? Oggi, ovunque, si parla di sviluppo sostenibile, ovvero di una forma di sviluppo della società (che comprende lo sviluppo economico, delle città, delle comunità, ovvero sociale, ambientale ecc.) che non compromette la possibilità delle future generazioni di perdurare nello sviluppo stesso, preservando la qualità e la quantità del patrimonio e delle riserve naturali. Io credo che possiamo andare oltre questa definizione, intendendo lo sviluppo “in senso integralmente umano”. Per questo è necessario che gli investimenti e il nostro impegno debbano tendere a rendere virtuosi i processi, i prodotti, le relazioni, il comportamento delle persone, dando vita a un percorso di crescita e innovazione sostenibile capace di adottare politiche che consentano di conciliare gli obiettivi economici, sociali, ambientali e creino benessere per le persone coinvolte. Questo è possibile se noi per primi riprogettiamo il nostro lavoro e le nostre organizzazioni, e soprattutto se ci impegniamo a definire sempre meglio il loro fine, affinchè possano contribuire allo sviluppo sostenibile e alla realizzazione del bene comune.
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