Quando è possibile la pianificazione strategica

I problemi strategici contengono in sè l’idea del conflitto. Questi conflitti, di solito, non sono di facile soluzione. Sono quei casi in cui i manager dell’organizzazione non possono fare nulla in merito, devono evitare di perdere tempo e procedere insieme ai decisori a condividere, subito, con quale approccio intraprendere la loro soluzione. Di solito utilizzo questi approcci: 1. l’approccio diretto, 2. l’approccio per obiettivi, 3. l’approccio per missione, 4. l’approccio per scenario.

 

 

I quattro approcci alle soluzioni dei problemi di natura strategica

1. L’approccio diretto funziona molto bene per la maggior parte delle organizzazioni sia pubbliche che private, ed è più utile quando una, o entrambe le seguenti condizioni prevalgono:

• non vi sono accordi sugli obiettivi, oppure gli obiettivi sui quali vi sono accordi sono troppo astratti per essere utili;

• non c’è una visione preesistente di successo e sviluppare una visione consensualmente condivisa sarebbe difficile;

L’approccio diretto viene applicato in un regime idealizzato, di parte, politicizzato e relativamente frammentato, e soprattutto nella maggior parte delle imprese a guida “padronale” o nelle or- ganizzazioni pubbliche con coalizioni dominanti abbastanza forti e molto interessate a che esso possa funzionare.

2. L’approccio per obiettivi è più in linea con la teoria di pianificazio- ne convenzionale. Tale tipo di approccio va adottato quando, in presenza di un ambiente turbolento, non c’è un unanime e pie- no accordo sugli obiettivi o, se vi sono, risultano non abbastanza dettagliati e specifici. Lo sforzo è quello, in assenza di gerarchie forti, di concentrarsi almeno sulla condivisione e realizzazione di obiettivi ordinari.

3. L’approccio per missione è necessario quando non c’è autorità gerarchica (ambiente frammentato) e l’ambiente è così turbolen- to che non riesce a realizzare gli obiettivi, anche se sono presenti e ben definiti. Tale tipo di approccio può essere facilmente realizzabile in orga- nizzazioni pubbliche o no profit, che inseguono senza eccezioni le missioni (uno scopo sociale) e hanno pochi potenti stakeholder rispetto a quelle che non hanno una grande quantità di compiti da eseguire ed un numero elevato di stakeholder.

4 Infine vi è l’approccio per scenario (o visioni di successo), dove l’organizzazione che è in crisi (nonostante dispone di forti ideali e obiettivi concreti da realizzare) deve sviluppare un nuova ideale immagine di se stessa nel futuro. Tale modalità è utile proprio in quei casi in cui l’organizzazione necessita di un drastico cambia- mento e quindi avvia un percorso di pianificazione strategica. Come detto sopra, la pianificazione strategica è soprattutto uno strumento nato per aiutare le organizzazioni a raggiungere obiettivi di lungo periodo (laddove il percorso si prefigura complesso con pro- blemi di natura sistemica).

Ultimamente la pianificazione strategica è uno strumento che viene utilizzato anche dalle persone che desiderano reinventarsi, cambiare professione o la propria immagine; in altre parole, rifarsi il look o il brand personale (rebranding).

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