Sabato 24 maggio Roberto Lorusso ha partecipato al convegno organizzato in occasione della mostra-convegno internazionale TERRA FUTURA, in collaborazione con il Movimento della Decrescita Felice (MDF).
Durante la prima sessione del convegno, si è ampiamente dibattuto sulla possibilità di superare il PIL come reale indicatore di Benessere.
Il coordinamento della discussione è stato affidato ad Andrea Di Stefano, direttore della rivista “Valori”, il mensile di economia sociale e finanza etica. Il dibattito ha costituito un ottimo spazio per tracciare i fondamenti di un nuovo modello culturale che sconvolga l’attuale sistema economico.
Ha partecipato all’incontro anche Maurizio Pallante, presidente del MDF, il quale ha descritto efficacemente un quadro complessivo del contesto economico-sociale in cui viviamo, che vede come obiettivo primario la produzione e lo scambio di merci per far aumentare il PIL.
Secondo la logica di questo sistema, tutto ciò che da’ un senso alla vita – le relazioni, gli affetti, i valori – non fa crescere il PIL, perchè, essendo un misuratore preciso di dati oggettivi, non tiene conto dei dati qualitativi e soggettivi – come ad esempio la felicità delle persone -, ma tende a formare sempre più persone che “non sanno fare” perché devono comprare tutto per fare aumentare il PIL.
“In realtà – ha spiegato Pallante – il PIL costituisce un criterio monetario occidentale per indicare la ricchezza e/o la povertà degli esseri umani”. Infatti, secondo questo sistema produttivo è considerato povero colui che percepisce un reddito monetario di 1-2 dollari al giorno.
Ma Pallante ha posto a confronto due casi significativi:
“Una persona guadagna 2 dollari al giorno, vive in campagna, ha un piccolo appezzamento di terreno in cui produce il necessario, fa un lavoro di conservazione dei cibi, vive e si riscalda con della legna che riesce a procurarsi nei dintorni in cui vive. Parallelamente, c’è una famiglia che guadagna 100 dollari al giorno, ma deve pagare l’affitto di casa e comprare tutto ciò che serve perché non sa fare nulla.
Nel momento in cui vi sarà un aumento dei prezzi dei generi alimentari, la seconda famiglia avvertirà la diminuzione del potere d’acquisto del suo salario”.
Alla luce di tutto questo, dunque, ci si chiede “qual è la famiglia più ricca e quella più povera?”.
L’obiettivo di Pallante è ragionare secondo la logica della decrescita attraverso degli atteggiamenti corretti come, ad esempio:
- ridurre i consumi di energia ed evitare gli sprechi;
- sostituire le fonti fossili con quelle rinnovabili;
- utilizzare le fonti rinnovabili su piccoli impianti di autoproduzione d’energia che hanno minore impatto ambientale.
Sono gli stessi atteggiamenti che Roberto Lorusso vive quotidianamente nella sua famiglia, nella sua impresa e nella sua città, per essere protagonista sulla via del cambiamento attraverso l’approccio sistemico. Occorre interrogarsi su cosa si può fare – da protagonisti – per poter cambiare il mondo che abbiamo costruito. Per fare questo è importante riconoscere che facciamo parte di un sistema e l’approccio sistemico consente di osservare i problemi con maggiore distacco e permette di capire le relazioni tra le cause e gli effetti che esistono nell’insieme più complesso.
Anche attraverso il Consorzio Costellazione Apulia, che riunisce più di 60 PMI pugliesi, che a TerraFutura Lorusso ha rappresentato con orgoglio, gli imprenditori si pongono l’obiettivo della decrescita cercando di mettere in atto – come dice Pallante – "i primi passi verso una vera e propria rivoluzione culturale”.
L’invito, quindi, si rivolge a coloro che governano i paesi a risolvere i problemi dall’origine, anche attraverso azioni di governo che non portano ad un consenso immediato, ma ad una felicità vera per le future generazioni.
Guarda i video del convegno:
parte I
parte II
Gli altri ospiti:
Jason Nardi, un attivista della comunicazione, già direttore del portale Unimondo.org, collabora con diverse testate e Ong (IPS, Valori, Carta, Altreconomia, ManiTese, Ucodep) e si occupa di advocacy e citizen journalism.
Victoria Johnson della New Economics Foundation che ha proposto l’Happy planet index, un originale indicatore della qualità della vita utile a misurare l’impatto ambientale della ricerca della felicità.
Tommaso Rondinella dell’Associazione Lunaria, che ha elaborato il Quars, un indice di qualità regionale di sviluppo, basato sulla misurazione dello sviluppo ambientale, sociale e dell’entità e qualità dei servizi regionali.
Mariarosa Cutillo di ManiTese rappresentante della Social Watch, la rete delle Ong attiva in oltre 80 paesi che si occupa dell’analisi dello sviluppo sociale.