Passare dal PIL (prodotto interno lordo) al BIL (benessedre interno lordo) è un’urgenza dei nostri tempi e condizione necessaria per assicurarsi una vita felice. Si, ma come si fa? Esistono parametri oggettivi per misurare il benessere di una nazione?
Il PIL, si sa, è un indicatore che misura la ricchezza materiale. Sebbene misuri anche aspetti che nulla hanno a che vedere con la crescita di un paese o con la felicità, esso è un parametro oggettivo. Per il BIL, il discorso si complica. Le motivazioni sottese al benessere di una persona differiscono (a volte anche in maniera sostanziale) da quelle di un’altra e, dunque, il benessere diviene soggettivo.
Ma allora come possiamo misurare il BIL? Dopo il discorso di Bob Kennedy, l’esperienza dell’Happiness gross index (indice di felicità interna) del Buthan, le ricerche francesi per trovare la formula del BIL e il GWB (general wellbeing o buon vivere genarale) del premier britannico David Cameron, ci pensa l‘OCSE (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) a mettere a punto il “better index life” (indice per una vita migliore).
L’analisi riguarda trentaquattro Paesi, tra cui l’Italia, valutati attraverso indicatori quali: l’abitabilità, il lavoro, l’ambiente, la qualità della vita, il numero di laureati, ecc. Ogni paese è rappresentato da un fiore, i cui petali rappresentano gli indici, che possono essere più o meno lunghi in base al valore assegnato.
La cosa più importante è che il profilo del Paese che si viene a delineare (il fiore) non è stabilito dall’OCSE, ma dai cittadini stessi che su un sito interattivo possono dare una valutazione sulla propria nazione per ciascun indice .
In questa particolare pagella, ad esempio, gli italiani (in una scala di valore da 1 a 10) hanno dato i voti più bassi alla consistenza degli stipendi (3.4) e al sentirsi comunità (3.8) e più alti invece per sicurezza (8.2) e ambiente (7.4).
Vi consiglio vivamente di visitare il sito internet e ad esprimere il vostro gradimento sul benessere dell’Italia.
Finalmente a livello mondiale ci si sta accorgendo dell’importanza della felicità delle persone e ci si sta attrezzando per fare in modo che ciascuno possa conseguirla. Le parole di un profeta e martire dei nostri giorni, Bob Kennedy, non sono cadute nel vuoto.