Il 15 Dicembre 2007, a Rimini, al termine di un percorso di condivisione durato oltre un anno, Roberto Lorusso, Nello De Padova, Ettore Ruggiero ed altri amici provenienti da tutta Italia (oltre 100 fra imprenditori, professionisti, studenti, cittadini, agricoltori, presidenti e membri di Associazioni Sociali, ecc.) hanno fondato il Movimento per la Decrescita Felice.
Il movimento, presieduto da Maurizio Pallante, si propone di (art. 4 dallo statuto):
I) ridurre fenomeni quali (a titolo esemplificativo e non esaustivo):
a) lo sfruttamento delle risorse naturali;
b) gli sprechi, le inefficienze e gli usi impropri di energia;
c) la produzione di merci;
d) la mercificazione dei beni;
e) la produzione dei rifiuti;
f) la specializzazione e la frammentazione del lavoro ed in genere delle attività umane;
g) il tempo dedicato al lavoro retribuito;
h) il ruolo dei soggetti economici nella vita e nelle decisioni delle comunità;
i) la separazione della cultura del come (“tecnico-scientifica”) da quella del perchè (“umanistica”);
j) la mercificazione delle idee e dei saperi;
k) l’impatto ambientale dell’agire umano;
II) incrementare fenomeni quali (a titolo esemplificativo e non esaustivo):
a) l’autoproduzione e lo scambio non commerciale di beni e servizi;
b) il ruolo sussidiario della produzione e dello scambio mercantili, quale strumento di soddisfacimento dei bisogni dell’uomo, rispetto ad altre forme di organizzazione della vita delle comunità;
c) la produzione ed il consumo di alimenti biologici;
d) le filiere di produzione e di distribuzione corte e gli acquisti collettivi;
e) la libera circolazione delle idee e dei saperi;
f) l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili;
g) la tutela delle diversità (biologiche, culturali, ecc…);
h) l’uso di tecnologie e sistemi produttivi che ottimizzano l’utilizzo delle risorse naturali ed energetiche;
i) la durata della vita utile delle merci;
j) le tecniche e i saperi artigianali;
k) la finanza etica e l’economia no-profit;
l) la responsabilizzazione dei soggetti economici rispetto alla produzione di esternalità negative;
m) l’imprenditorialità attenta alla crescita umana di coloro che lavorano nell’impresa e dei fruitori dei prodotti che l’impresa produce;
n) l’accesso al lavoro, alla vita sociale, alla fruizione di strumenti o servizi da parte di coloro che oggi il mercato esclude;
o) la partecipazione, la convivialità, la fiducia reciproca dell’agire umano nelle comunità di appartenenza;
p) la solidarietà tra i popoli e tra le persone per la costruzione di rapporti basati sul rispetto della persona;
q) la trasmissione dei saperi e il confronto fra le generazioni;
r) il ruolo della famiglia, comunque composta, come nucleo di base della comunità e luogo naturale di apprendimento dei valori non utilitaristici cui la stessa etimologia del termine (comunità = “cum munus” – “con dono”) fa riferimento;
s) le comunità locali con economie autocentrate.
Il movimento, attraverso i suoi circoli territoriali, vuole promuovere azioni concrete di cambiamento sociale operando contemporaneamente su tre direttrici:
1. Stili di Vita: coinvolgendo tutti – come semplici cittadini nei rispettivi luoghi di lavoro, nella vita sociale, nei comportamenti individuali e collettivi – attraverso iniziative quali quelle stimolate dal sottoprogetto multimediale dePILiamoci (www.depiliamoci.it), tese a modificare il proprio rapporto con il mercato, con il consumo, con il tempo, ecc…
2. Impresa: coinvolgendo gli imprenditori, i dirigenti, i lavoratori, i sindacati (datoriali e dei lavoratori), verso un approccio diverso all’uso della tecnologia, all’idea di profitto, all’idea di sviluppo del territorio e di ruolo dell’impresa in questo sviluppo, ecc…
3. Politica: coinvolgendo le Istituzioni (Centrali e soprattutto Locali), i relativi rappresentati politici e le strutture burocratiche, affinché siano incentivate tutte le iniziative coerenti agli obiettivi statutari del Movimento.
Sito Ufficiale del Movimento: www.decrescitafelice.it
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