“Una città verde colorata d’arte”. Sarà così nel 2020 Martina Franca (TA) secondo le intenzioni dell’associazione Martina 2020. Nonostante le fatiche della settimana 30 persone, tra imprenditori, insegnanti, studenti e commercianti, giovani e meno giovani, determinati e demoralizzati, hanno deciso di dedicare un week end allo studio e al confronto per progettare il futuro della loro amata città. Il mio compito è stato quello di guidare e facilitare la discussione verso i problemi più sentiti per ricercare soluzioni ardite e generose, come solo i sognatori sanno fare.
Per progettare al meglio, non poteva esserci strumento migliore della pianificazione strategica, quel processo nel quale si stabilisce una Visione a lungo termine e si cerca di capire quali passi compiere per raggiungere il futuro desiderato.
Solo stabilendo qual è il nostro sogno, possiamo capire come raggiungerlo e, dunque, avere una direzione. Al contrario, il rischio è quello di non capire dove muovere i propri passi e non raggiungere mai quella condizione che io chiamo “felicità”.
Qualcuno potrà dire: “ma il 2020 non è un orizzonte temporale troppo lontano in un mondo in continuo mutamento?”. Ma chiediamoci: in un mondo in cui ormai tutto è diventato frenetico, nella società dell’usa e getta, cos’è che cambia in continuazione? L’effimero. Ciò che possediamo (e a volte ci possiede). Le relazioni e i sogni per divenire grandi ed essere condivisi hanno bisogno di tempo”.
E non solo. E’ necessaria la dedizione e l’audacia di persone generose come i 30 martinesi che vogliono la loro città, “verde, colorata d’arte”.
Per progettare al meglio, non poteva esserci strumento migliore della pianificazione strategica, quel processo nel quale si stabilisce una Visione a lungo termine e si cerca di capire quali passi compiere per raggiungere il futuro desiderato.
Solo stabilendo qual è il nostro sogno, possiamo capire come raggiungerlo e, dunque, avere una direzione. Al contrario, il rischio è quello di non capire dove muovere i propri passi e non raggiungere mai quella condizione che io chiamo “felicità”.
Qualcuno potrà dire: “ma il 2020 non è un orizzonte temporale troppo lontano in un mondo in continuo mutamento?”. Ma chiediamoci: in un mondo in cui ormai tutto è diventato frenetico, nella società dell’usa e getta, cos’è che cambia in continuazione? L’effimero. Ciò che possediamo (e a volte ci possiede). Le relazioni e i sogni per divenire grandi ed essere condivisi hanno bisogno di tempo”.
E non solo. E’ necessaria la dedizione e l’audacia di persone generose come i 30 martinesi che vogliono la loro città, “verde, colorata d’arte”.