Carissimi, vorrei condividere con voi una mia riflessione sulla lettura del Vangelo di Luca di domenica scorsa. Si racconta di un amministratore che fu accusato di sperperare gli averi del suo padrone, e perciò, da questi allontanato si ingegnò per sopravvivere senza il suo lavoro. Si legge: “Il padrone lodò quell’amministratore disonesto perché aveva agito con scaltrezza.” Perché lo esaltò se aveva rubato? non c’è che dire: anche se per affari non proprio onesti l’amministratore di dimostra un ottimo gestore ed un geniale organizzatore. Egli ha saputo leggere la situazione tra le righe e capire che, se non si dava da fare nel giro di pochissimo tempo, si sarebbe trovato in grosse difficoltà; ha saputo lavorare con scaltrezza e furbizia per assicurarsi un futuro tranquillo. La riflessione che subito è affiorata alla mia mente è stata questa: come mai è più difficile essere altrettanto scaltri e furbi quando si tratta di inventare strategie e piani d’azione per agire con onestà e dignità? Perché diventiamo così pigri ed indolenti e preferiamo concederci a soluzioni più rapide ed efficaci ma meno rispettose degli altri e del ruolo che ricopriamo nel nostro lavoro?