Il mio intervento “La Politica del BIL” il 30 marzo 2012, durante la presentazione del comitato promotore di “Banca Progetto”: una banca locale che finanzia progetti del territorio e per il territorio.
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Tutti conosciamo il significato di PIL per il quale non mi dilungo in spiegazioni, ma forse non tutti ricordiamo un mitico discorso del 1968 all’Università del Kansas di Robert Kennedy – nel quale dichiarava: il PIL “misura tutto, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”.
Nel 2008 il presidente francese Nicolas Sarkozy ha dato vita ad una commissione sul tema del PIL guidata dagli economisti Joseph Stiglitz, Amartya Sen e Jean-Paul Fitoussi.
E da allora, sempre più diffusamente si è parlato di BIL. Ma io dico che se ne è parlato in modo errato, perché il BIL (Benessere Interno Lordo) non può essere un indicatore in quanto il Benessere è un fatto soggettivo e quindi difficilmente misurabile. Infatti cosa è accaduto.
La commissione Stiglitz, avendo presente un concetto di “benessere pluridimensionale” ha previsto l’utilizzo di ben altri otto indicatori (più oggettivi) che potessero dare vita ad una misurazione del Benessere, e precisamente:
1- le condizioni di vita materiali,
2- la salute,
3- l’istruzione,
4- le attività personali,
5- la partecipazione alla vita politica,
6- i rapporti sociali,
7- l’ambiente,
8- l’insicurezza economica e fisica.
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha evitato di dare vita ad una classifica generale, invitando tutti ad utilizzare l’indice interattivo per comporre una propria graduatoria finale.
Il sito dell’organizzazione dice: “Non è l’Ocse a decidere che cosa rende la vita migliore. Sei tu a decidere per te stesso”.
Infatti, chi giudica importante la sicurezza potrà mettere sul podio l’Islanda, con un tasso di omicidi che rasenta lo zero, chi sogna il verde sceglierà la Svezia dove l’inquinamento è ai minimi, chi preferisce starsene a casa, incoronerà il Canada dove c’è il maggior numero di stanze per persona (2,5). Ma limitandosi a dare lo stesso valore ai vari parametri, su 34 paesi l’Italia arriva al ventiquattresimo posto, dopo la Repubblica Ceca e subito prima della Polonia e della Corea.
Per questo motivo io parlo di Politica del BIL e non di indicatore economico o di benessere.
per l’intervento completo, clicca qui
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