La leadership secondo Madre Teresa.

Da qualche mese, in America, è in libreria un originale quanto mai innovativo libro su Madre Teresa di Calcutta:  Mother Teresa CEO: Unexpected Principles for Practical Leadership “Madre Teresa amministratore delegato: inattesi principi di leadership pratica”, edito da Berrett-Koehler). 
Ovviamente la cosa ha fatto subito notizia sul “Wall Street Journal”. Due gli Autori: Ruma Bose, imprenditrice, attualmente presidente di un’azienda farmaceutica specializzata in omeopatia, e Louis Faust, manager con venticinque anni di esperienza, che è stato per dieci anni capo delle operazioni globali di Salomon Brothers (una celebre banca di investimenti americana). La notizia riferisce che Ruma Bose ha svolto per otto mesi (a cavallo tra il 1992 e il 1993), un servizio di volontariato tra le suore di Madre Teresa, che sembra essere stato per lei una esperienza di apprendimento talmente interessante da volerla condividere con il mondo (del business?). 
L’autrice infatti ha pensato alla scrittura del libro con la convinzione che quanto fatto da Madre Teresa potesse risultare molto utile, per la grande quantità di insegnamenti, anche al di fuori dalla dimensione spirituale.  

E così la suora albanese – involontariamente – e per mano di terzi diventa docente di leadership.
 
I due autori sono partiti dalla considerazione che l’organizzazione fondata da Madre Teresa è oggi una delle più grandi organizzazioni del mondo. Iniziata nel 1948 con poco più di 10 membri, oggi risulta attiva in oltre cento Paesi, vanta un milione di aderenti (a vario titolo: religiose, volontari, sostenitori …). 
 
Mi spiace usare ed accostare un certo linguaggio a Madre Teresa, ma gli autori hanno pensato che di fatto che il mondo oggi conosce un “ brand” in più: la suora con il sari. 
 
«Pensiamo che il successo di Madre Teresa provenga dall’applicazione di alcuni principi -cardine – spiegano i due autori. Se la si considera al di fuori di una prospettiva religiosa – ha spiegato la Ruma Bose al “New York Post” –, si vede una donna con una grande, semplice e chiara visione. Lei ha operato all’interno di un credo religioso, ma ognuno può prendere a modello il suo agire perché aveva una visione precisa sul lavoro che stava facendo». 
 
E adesso vi svelo i dieci principi-chiave che hanno appreso gli autori dall’ “agire per amore” della Missionaria della Carità: 
1. avere uno scopo; 
2. essere ciò che stava cercando di fare; 
3. mettere a punto un progetto; 
4. collaborare con i propri uomini; 
5. agire con misura e gentilezza; 
6. comunicare con le persone in un linguaggio a loro comprensibile; 
7. avere una notevole dedizione al proprio lavoro; 
8. alzarsi presto; 
9. essere grati e apprezzare il lavoro altrui; 
10. persistere nel proprio impegno: non esiste un ostacolo che non si possa aggirare. 
 
Questa notizia è per me una grande consolazione anche perché mi permette di ritornare a scrivere che: per essere un vero leader non c’è altro da fare che amare smisuratamente (dipendenti, clienti, fornitori, e chiunque altro entra in contatto con noi). I due autori scrivono di una filosofia manageriale di Madre Teresa io parlerei di teologia manageriale. Perché Madre Teresa lavorava per Dio. E quando si lavora per produrre un profitto che si chiama “amore” allora si può crescere all’ infinito perché tutto il ricavato è per gli altri.
 
Al momento non sono riuscito ancora a ricevere il libro di Bose e Faust, ma una cosa è certa, e la farò quanto prima: mi leggerò la migliore biografia di Madre Teresa di Calcutta. 
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