Per Alessandro Plateroti, vicedirettore del Sole 24 ore, è naturale che un’azienda quando non trova più convenienza a produrre in Italia, debba delocalizzare la produzione all’estero. “Piuttosto che lamentarci di questo fatto- ha detto nel corso della trasmissione Paese Reale- dobbiamo protestare per la condizione dei lavoratori cinesi e per i loro stipendi bassi, che inducono gli imprenditori italiani a comportarsi in questo modo”.
Ho voluto rispondere a lui (sempre nel corso della trasmissione) riportandogli un piccolo esempio made in Puglia: Favorire nel nostro territorio l’inserimento di aziende tedesche è costato caro ai pugliesi. Questi signori hanno prima chiesto agevolazioni fiscali per insediarsi, poi quando il margine di guadagno non è stato più buono, queste imprese hanno ricattato la Regione Puglia per dargli dei soldi, altrimenti se ne sarebbero andate, licenziando i tantissimi lavoratori locali.
Anche le imprese italiane all’estero si comportano alo stesso modo. Finché c’è convenienza rimangono, poi quando non conviene se ne vanno lasciando dietro di loro, una scia di miseria.
E’ questo che noi intendiamo per crescita?
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