La cultura moderna ha dimenticato la verità del “dono” attraverso un processo feroce di secolarizzazione e liberismo. L’uomo, che ha iniziato a confidare sempre di più sui propri mezzi (ricerca, progresso scientifico, tecnologia, medicina, mercato, ecc.) dimenticando che tutto gli è stato donato, si appresta a diventare “individuo autonomo capace di tutto”.
Così l’azione e la presunzione sono passati in primo piano, i mezzi hanno preso il sopravvento sui fini.
Il mondo (natura e persone) è diventato materia da sfruttare senza limiti: nasce la cultura della “crescita” e quindi il consumismo; poi, la finanza diviene il fine: arricchirsi con i soldi – senza lavorare – è sempre più facile e veloce. Cresce smisuratamente la dittatura dei più ricchi sul resto del mondo; ma questo è solo l’inizio, i ricchi con la loro avidità vogliono diventare sempre più ricchi: corrompere i governi è sempre più facile.
I politici sembrano animati da buona volontà e vogliono dare il loro contributo per uscire dalla crisi. Ma lo fanno dando ascolto ai “mercati finanziari” e sostenendo politiche per la “crescita”, pensate con l’attuale modello economico che ormai tutti riconoscono essere fallito.
Come fanno i politici (almeno quelli che si dichiarano cattolici) a non comprendere che così facendo continuano, purtroppo, a sostenere la crescita della povertà e la distruzione di un futuro possibile per tutti?
Non è giunto il momento di capire, invece, che il “dono” è stato ricevuto per essere ridonato?