Per il fotovoltaico è l’ora del fai da te, cioè di farsi l’impianto in casa, come si dice: a chilometro zero. La tecnica del fotovoltaico consente la trasformazione della luce solare in elettricità attraverso l’impiego di pannelli fitti di cellule di silicio o di altri elementi. Questi materiali, colpiti dai raggi del sole, generano modesti flussi di corrente. Accorpando più pannelli la corrente diventa via via più intensa e può essere impiegata per gli usi domestici o immagazzinata in apposite batterie, gli accumulatori. Verrà poi utilizzata quando il sole non c’è. A Cursi, in Puglia, è nato un gruppo d’acquisto solidale del fotovoltaico, un’associazione di privati che dà una mano a quanti vogliano progettare o realizzare un impianto e spiega come beneficiare degli incentivi previsti dalla legge. Si fa tutto in casa, non c’è bisogno di ricoprire con batterie di pannelli vaste aree agricole e se si vende al gestore nazionale della rete elettrica la corrente eventualmente prodotta in eccesso rispetto al fabbisogno domestico si intascano soldi. Le spese per una centrale di produzione installata sul tetto o contro un muro esposto a sud si ripagano nel giro di pochi anni.