In questi periodo di avvento ho riflettuto molto su queste parole “abbiamo globalizzato l’indifferenza” di Papa Francesco pronunciate l’8 luglio 2013 e poi i ripetute in questi mesi in tante altre occasioni: La conseguenza è stata la realizzazione di questo video che contiene i miei auguri di Natale per invitare tutti alla necessità di “globalizzare la solidarietà.”
Spero ti faccia piacere leggere cos’altro ha detto Papa Francesco sullo stesso tema nella sua recente “Esortazione apostolica Evangelii Gaudium”:
Non si può più tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c’é gente che soffre la fame. Questo é inequità. Oggi tutto entra nel gioco della competitività e della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole. Come conseguenza di questa situazione, grandi masse di popolazione si vedono escluse ed emarginate: senza lavoro, senza prospettive, senza vie di uscita. Si considera l’essere umano in se stesso come un bene di consumo, che si può usare e poi gettare. Abbiamo dato inizio alla cultura dello “scarto” che, addirittura, viene promossa. Non si tratta più semplicemente del fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione, ma di qualcosa di nuovo: con l’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì¨ si sta fuori. Gli esclusi non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi‚” (N.53)
“La necessità di risolvere le cause strutturali della povertà non può attendere, non solo per una esigenza pragmatica di ottenere risultati e di ordinare la società, ma per guarirla da una malattia che la rende fragile e indegna e che potrà solo portarla a nuove crisi. I piani assistenziali, che fanno fronte ad alcune urgenze, si dovrebbero considerare solo come risposte provvisorie. Finché non si risolveranno radicalmente i problemi dei poveri, rinunciando all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e aggredendo le cause strutturali della inequità, non si risolveranno i problemi del mondo e in definitiva nessun problema. L’inequità è la radice dei mali sociali. (N.202)