Etica al lavoro nell’economia.

UN NUOVO UMANESIMO.

La responsabilità sociale, come la creazione di nuovo lavoro, ma più in generale la gestione e governo dell’economia e della finanza, passano tutti per un’etica che nelle imprese deve essere amica della persona.

Perché, dice Papa Francesco[1]: «dietro ogni attività c’è una persona umana» e sbagliano quelli che pensano che «i soldi si fanno con i soldi: i soldi, quelli veri, si fanno con il lavoro».

Queste, sono parole da fissare indelebilmente nella nostra mente.

Ma ti prego di riflettere anche su quest’altra affermazione a riguardo della finanza che sovrasta l’economia reale. Papa Francesco ha confermato che «è il lavoro che conferisce la dignità all’uomo, non il denaro».

La disoccupazione diffusa in diversi paesi europei «è la conseguenza di un sistema economico che non è più capace di creare lavoro, perché ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro».

Al centro, invece, ci devono essere «la famiglia e le persone», perché «si possa andare avanti senza perdere la speranza». E ha rilevato ancora: «La persona che mantiene se stessa e la sua famiglia con il proprio lavoro sviluppa la sua dignità; il lavoro crea dignità, i sussidi, quando non legati al preciso obiettivo di ridare lavoro e occupazione, creano dipendenza e deresponsabilizzano.»

Quest’ultimo tema dei sussidi, che noi in azienda chiamiamo incentivi o meglio “premi di risultato” sono un’altra cosa molto importante su cui riflettere.

In sostanza mi sembra che il Papa ci dica di utilizzare quei soldi che usiamo per pagare di più una sola persona potrebbero essere utilizzati per dare lavoro ad una nuova persona. Ho capito bene?

Come dovremmo svolgere il nostro ruolo di imprenditori? Papa Francesco dice che dovremmo avere «umiltà, fiducia e responsabilità» per dar vita a «un nuovo umanesimo» del lavoro.

 

[1] Sono i passaggi salienti della lunga intervista rilasciata da papa Francesco a Guido Gentili, direttore de “Il Sole 24 Ore”, “Radio 24” e “RadiocorPlus”.

0 Condivisioni