Emergenza educativa: identità di genere.

La “strategia nazionale” diffusa con i famigerati quaderni Unar «non ha alcun valore di legge», anzi viola parecchi diritti. Ecco come per i genitori è possibile difendersi e intervenire con efficacia. E’ necessario Vigilare: è in gioco il diritto dei genitori, garantito dalla Costituzione, di educare i propri figli.

 

Nessun valore di legge

Sicuramente in molti non conosciamo che il documento della ‘Strategia Nazionale’ non ha alcun valore di legge. Non è quindi obbligatorio per le scuole adottarlo. Anzi, contenendo numerose mancanze e violazioni di diritti, è oggetto di diffida da parte dei ‘Giuristi per la vita’.

Inoltre il testo è anticostituzionale: manca qualsiasi riferimento alla responsabilità dei genitori, il cui ruolo nell’educazione, è riconosciuto dalla Costituzione (art. 29) e da tutte le leggi sulla scuola, comprese le direttive europee.

 

Ecco come fare

 

1. Se sapete che incontri su questi temi sono tenuti senza approvazione di collegio docenti, consiglio di classe e dei genitori rivolgetevi urgentemente al Consiglio d’istituto. Per legge qualsiasi corso tenuto a scuola da esterni deve essere approvato dal Consiglio d’istituto.

2. I genitori devono conoscere in anticipo i contenuti degli incontri. Ed hanno facoltà di chiedere che il loro figlio non vi partecipi. Le attività di educazione affettiva non sono infatti curricolari ma aggiuntive. Facciamo molta attenzione, dietro un titolo positivo (ma che non dice niente altro) si possono nascondere ideologie diverse.

3. Se è avvenuta (o avverrà) la distribuzione di Opuscoli su questi temi dobbiamo esigere che sia osservata la disposizione che prevede il consenso preventivo dei rappresentanti dei genitori e l’approvazione del Consiglio d’istituto. 

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