Il giorno 29 settembre ho partecipato come relatore e coordinatore alla conferenza “ECOLOGIA INTEGRALE – un dialogo a tre voci sulla Enciclica LAUDATO SI’” organizzata dal consorzio di imprese “Costellazione Apulia”.
Ecco una breve sintesi:
LAUDATO SI’ è la prima enciclica che non si rivolge ai soli membri della Chiesa ma è rivolta a tutte le persone del pianeta.
E’ la prima enciclica ad esser condivisa da altre confessioni (Vedi il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli)
E’ la prima enciclica sociale che parla unicamente di ECOLOGIA, a differenza delle precedenti, di altri pontefici, che hanno affrontato i tanti aspetti della Dottrina Sociale della Chiesa tra i quali anche quello ecologico.
L’enciclica di Papa Francesco LAUDATO SI’ è la prima enciclica che, nella pubblicazione Edizioni San Paolo, ha una prefazione scritta da un laico (Carlo Petrini, fondatore di slow food) che, tra l’altro, non si definisce un credente.
Al numero 137 il papa dice:
“Dal momento che tutto è intimamente relazionato e che gli attuali problemi richiedono uno sguardo che tenga conto di tutti gli aspetti della crisi mondiale, propongo di soffermarci adesso a riflettere sui diversi elementi di una ecologia integrale, che comprenda chiaramente le dimensioni umane e sociali”.
E veramente bello avere come dono questa enciclica scritta in un linguaggio semplice ed elementare. Scritta appositamente per farsi comprendere da tutti, ma soprattutto per essere vissuta da tutti. Il papa ci chiede di cambiare stile di vita (parla di una vera conversione) e i suoi esempi servono a rendere facile questo cambiamento.
Al numero 225, dice: “Molte persone sperimentano un profondo squilibrio che le spinge a fare le cose a tutta velocità per sentirsi occupate, in una fretta costante che a sua volta le porta a travolgere tutto ciò che hanno intorno a sé. Questo incide sul modo in cui si tratta l’ambiente. Un’ecologia integrale richiede di dedicare un po’ di tempo per recuperare la serena armonia con il creato, per riflettere sul nostro stile di vita e i nostri ideali, per contemplare il Creatore, che vive tra di noi e in ciò che ci circonda, e la cui presenza « non deve essere costruita, ma scoperta e svelata”.
Si sa che tutti noi aspettiamo che siano gli altri a cambiare per poi poterlo fare noi (forse!); si sa che tutti si aspettano che il cambiamento ci venga imposto da un capo di stato.
Ecco il suo appello al numero 13: “La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. Il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci creato. L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune”.
Papa Francesco dice che il cambiamento può avvenire solo dal basso, solo se ciascuno di noi decide di vivere come creatura e non come creatore.
Ci parla e ci invita a riflettere seriamente che necessitiamo di vivere una ecologia integrale.
Riferendosi a San Francesco d’Assisisi, dice: La sua testimonianza ci mostra anche che l’ecologia integrale richiede apertura verso categorie che trascendono il linguaggio delle scienze esatte o della biologia e ci collegano con l’essenza dell’umano.
Noi di solito usiamo questo termine per significare di una cosa che “non manca di nulla”, “è completa”, ad esempio anche quando parliamo di una sostanza alimentare che conserva tutte le sue parti costituenti (farina integrale; pane integrale, …).
Ebbene il papa guarda a tutti i modi (settarismi) con cui il mondo ha trattato l’ecologia e dice che bisogna guardarla nella sua interezza nel suo contenuto “completo” ed originario. Pertanto dice che essa include l’ecologia degli ambientalisti, degli antropologi, dei politici… al numero 137 dice: “Dal momento che tutto è intimamente relazionato e che gli attuali problemi richiedono uno sguardo che tenga conto di tutti gli aspetti della crisi mondiale, propongo di soffermarci adesso a riflettere sui diversi elementi di una ecologia integrale, che comprenda chiaramente le dimensioni umane e sociali”
La mia intervista ad Affari Italiani.