Il termine tecno-capitalismo definisce un sistema integrato, integrante e convergente di tecnica & capitalismo.
Il tecno-capitalismo è un sistema economico in cui l’innovazione tecnologica e l’uso intensivo della tecnologia sono al centro dell’attività economica e della creazione di valore. In questo sistema, le imprese che sviluppano e commercializzano tecnologie innovative sono al centro dell’economia e generano profitti significativi.
In prima analisi il tecno-capitalismo ha consentito la concentrazione di potere e ricchezza nelle mani di poche grandi aziende tecnologiche, generando disuguaglianza. In particolare ciò ha portato a preoccupazioni sulla possibilità di abuso di posizione dominante e di controllo monopolistico del mercato.
Conseguenze del tecno-capitalismo
Dobbiamo purtroppo prendere atto che viviamo in una società pilotata/manovrata.
Ogni passo, pensiero, comportamento e decisione degli uomini è guidato, attivato e indotto da APP, algoritmi, motori di ricerca, social.
In questi anni abbiamo vissuto diverse rivoluzioni industriali con una considerevole automazione del lavoro.
Possiamo dire che oggi siamo di fronte alla automazione del pensiero?
Mi viene spontanea una domanda, una difficile domanda: se non siamo riusciti a democratizzare a pieno la politica, abbiamo tentato di democratizzare l’economia, quando riusciremo a democratizzare la tecnica?
Le persone sono ridotte a cose, numeri, dati.
Siamo connessi, integrati, controllati, profilati e governati.
Siamo tutti al servizio di un nuovo padrone: “l’apparato tecnico e capitalistico”, ormai autoreferenziale ed autopoietico(1).
Effetti positivi
Ma ci sono anche aspetti positivi rispetto a:
- un’accelerazione dell’innovazione tecnologica, con imprese che investono in ricerca e sviluppo per creare nuovi prodotti e servizi innovativi. Ciò ha migliorato la qualità della vita di molte persone, rendendo disponibili tecnologie avanzate per la comunicazione, il trasporto, la sanità, l’istruzione e altri settori.
- la creazione di nuovi posti di lavoro e sostegno alla crescita dell’economia.
- apertura di nuovi mercati e creazione di nuove opportunità per l’espansione del commercio internazionale, aumentando la competitività globale.
- miglioramento dell’efficienza e della produttività in molti settori, rendendo possibile la produzione di beni e servizi a costi inferiori. Ciò ha portato a una maggiore convenienza e accessibilità per i consumatori.
Effetti negativi
E gli effetti negativi? Ce ne sono ed anche abbastanza preoccupanti.
Infatti il tecno-capitalismo è stato anche l’origine di problemi sociali.
L’uso intensivo della tecnologia ha generato:
- la dipendenza da dispositivi elettronici;
- la mancanza di contatto umano diretto.
Ed inoltre, la diffusione di disinformazione e di contenuti dannosi sui social media ha portato a preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza online.
Il tecno-capitalismo, inteso come l’integrazione tra tecnologia e sistema economico basato sul profitto, ha avuto un impatto significativo sulle relazioni umane a diversi livelli.
I maggiori incriminati sono i social media e altre piattaforme digitali che hanno:
- creato nuovi modi di comunicazione,
- portato a una diminuzione della comunicazione faccia a faccia,
- portato alla creazione di relazioni superficiali e disimpegnate. Il tecno-capitalismo ha portato ad un’eccessiva enfasi sulle prestazioni e sull’efficienza, che a sua volta ha portato ad un aumento della competizione e della pressione sulle relazioni interpersonali.
Conseguenza di questo è stato il vertiginoso aumento dello stress e dell’ansia, che hanno danneggiato le relazioni e la salute mentale in generale.
Infine, tanto per gradire, il tecno-capitalismo ha portato a:
- un’attenzione eccessiva sul consumismo,
- un crescente individualismo,
- una mancanza di empatia e di solidarietà verso altri
- un’ulteriore frammentazione della società e mancanza di coesione sociale
- alla perdita di senso di comunità e di appartenenza.
Ci dobbiamo preoccupare?
Ciao Roberto
(1) Cfr. L. Demichelis (2018), La grande alienazione. Narciso, Pigmalione, Prometeo e il tecno-capitalismo, Jaca Book, Milano.