Categoria: Pianificazione Strategica
La produttività aziendale aumenta di 7,5 punti per le imprese attente al benessere dei propri dipendenti
E’ giusto che le imprese di occupino dei problemi legati alla conciliazione famiglia-lavoro dei propri dipendenti? In fondo, il contratto stipulato in sede di assunzione non prevede, tra i suoi punti, norme che regolino quest ambito.
L’impresa Virtuosa
E’ possibile crescere ed innovare in periodi di recessione? Le risposte sono nel mio ultimo libro, L’impresa Virtuosa, pubblicato da Editori Riuniti university press di Roma. Vincenzo Boccia, presidente della Piccola Industria di Confindustria e Giancarlo Capitani, del Politecnico di Milano, mi hanno inviato un loro breve contributo.
Cosa faccio: Pianificazione Strategica
Aiuto Persone, Organizzazioni e Comunità a definire, comunicare e raggiungere obiettivi di innovazione e progresso sostenibile, mediante progetti di Pianificazione Strategica.
Utilizzo una mia esclusiva metodologia certificata da oltre 150 storie di successo nei più diversi ambiti organizzativi. Essa include tecniche di partecipazione creativa, dinamica dei sistemi, backcasting e learning organisation e si compone delle seguenti fasi:
1. Analisi sistemica del contesto.
Prima della progettazione di un percorso si realizza sempre una analisi sistemica del contesto organizzativo. Essa si compone di una indagine quali-quantitativa e di brainstorming al quale partecipano i responsabili della organizzazione.
Il risultato di questa analisi di contesto è un documento sintetico che include la rappresentazione grafica del circuito “causa-effetto” che sarà il fondamento della successiva fase di progettazione del percorso.
2. Progettazione.
Il risultato di questa fase è sempre un documento contenente il progetto di “Pianificazione Strategica” personalizzato (frutto della integrazione di una pluralità di strumenti e competenze) che nel contempo consente all’organizzazione di acquisire le conoscenze e le capacità per utilizzare un metodo che permetterà di conseguire i futuri obiettivi di miglioramento.
Il documento progettuale includerà:
− Formulazione della nuova visione e missione, descrizione degli obbiettivi di cambiamento;
− Definizione degli indicatori di misurazione di ogni obbiettivo e del relativo valore di target;
− Descrizione delle attività da svolgere per il raggiungimento degli obiettivi;
− Definizione degli indicatori di misurazione dello svolgimento della attività e della efficienza operativa;
− Assegnazione delle risorse e stesura del piano di lavoro.
3. Governo.
La metodologia prevede una governance del percorso di tipo collegiale (gruppo di lavoro) affidata a tre figure professionali (due del cliente), con ruoli e deleghe specificatamente attribuite. In progetti con alta caratteristica di innovazione, infatti, serve il più ampio coinvolgimento delle persone di qualsiasi livello organizzativo, ed ovviamente la piena condivisione con i decisori.
4. Verifica.
Le riunioni periodiche di verifica sono uno strumento irrinunciabile della metodologia. Servono a controllare che le persone facciano ciò che gli era stato assegnato sia all’inizio del progetto sia al termine degli incontri precedenti. Il lavoro viene tipicamente portato avanti dal “gruppo di lavoro” e di conseguenza quando una parte dell’ingranaggio si ferma, si viene a determinare un ritardo che va ad impattare sul lavoro di tutti gli altri. In concreto, le riunioni di verifica servono anche a dare impulso al desiderio di colmare la distanza tra realtà presente e gli obiettivi previsti dal progetto. E questo può avvenire anche attraverso la continua verifica dei risultati raggiunti in itinere con quelli previsti dall’obiettivo finale. Si tratta di un riscontro sostanziale che consente di stabilire quale distanza vi è tra situazione attuale e futuro da realizzare. In sostanza, si tratta di rispondere alle domande dove eravamo, dove siamo, quanto manca a raggiungere gli obiettivi. La verifica permette di intervenire e apportare correttivi alle azioni. Inoltre, rimanda alla partecipazione attiva delle persone.
5. Condivisione dei risultati.
In realtà trattasi di una fase conseguente alla precedente ma che insieme si ripete più volte all’interno dell’intera durata del progetto. La fase prevede che si festeggino i risultati visibili di breve periodo e questo per innalzare il livello della motivazione e convergere verso una più solida fiducia nella governance dell’organizzazione e nell’efficacia del percorso di apprendimento; in ultimo, a generare un maggiore senso di appartenenza. Festeggiare insieme, farsi i complimenti, dare riconoscimenti (strokes positivi) serve ad aumentare il benessere organizzativo.
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Le aree applicative sono descritte in questo documento che puoi scaricare.
Collegialità
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