Processi decisionali per il Bene Comune. Le donne contano?

Ancora oggi, e chi sa per quanto tempo, molte decisioni strategiche dagli ampi risvolti morali vengo­no prese ad un livello che tende ad escludere le donna. 
 
A con­fermarlo sono le recenti sta­tistiche che dimostrano che le donne sono ancora lon­tane dalle stanze dei botto­ni. E non so quanto sia evidente a tutti noi la sofferenza, delle donne, di non riuscire a influire su molti processi decisionali che la loro sensibilità vorrebbe più direttamente orientati al bene comune. 

Città per la famiglia Venezia vince su tutte.

I sindaci sono le persone più vicine ai bisogni concreti dei cit­tadini.
Così come disegnata dal dettato costituzionale, è necessaria una cul­tura a favore della famiglia, perché questa torni ad essere motore propulsivo della politica. Non possiamo negare che qualsiasi decisione presa da una giunta comunale o dal governo centrale abbia ricadute sulla famiglia. 

A Bari tutte le tecnologie per vivere meglio.

A Bari tutte le tecnologie per vivere meglio.   Uniamo i servizi migliori più tecnologicamente avanzati introdotti nel mondo e facciamo di Bari una città ideale. Una vera smart city dove le automobili circolano (se circolano) con sensori che indicano i parcheggi liberi; le biciclette sono con pedalata assistita per far andare in bici anche Leggi di piùA Bari tutte le tecnologie per vivere meglio.[…]

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Sempre meno bambini ed il paese diventa più povero.

Settemila nati in meno. Sono quasi 562mila, negli anni Sessanta erano il doppio. Il tasso di natalità è al 9,3 per mille. E il 13,9 dei neonati è figlio di stranieri. 
 
L’Italia si conferma ancora una volta lontana dai parametri europei. In Francia, Olanda e Danimarca, ad esempio, si arriva a 2,1 figli per ciascuna donna contro il nostro 1,29 (nel 2009 era l’1,33)
 

Ci sono Imprese a misura di Donna?

Le madri costrette a licenziarsi dopo aver avuto un figlio rappresentano una quota MOLTO significativa e sicuramente scandalosa. 
 
Lasciando da parte le donne di quasi 50 anni – che per ragioni anagrafiche raccontano discriminazioni subite ormai qualche decennio fa – le madri di meno di 30 anni che denunciano "prepotenze" da parte dei datori di lavoro sono il 13 per cento. Significa che, in questi anni Duemila, ci sono ancora molti, troppi imprenditori che fanno firmare lettere di dimissioni in bianco alle giovani donne neo assunte. Lettera da utilizzare non appena si presenta il ‘problema’ di una gravidanza.

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Più donne al lavoro, più contratti part time.

La scarsa partecipazione femminile al lavoro, è un fattore cruciale di debolezza del nostro sistema economico. Su quest’ultimo punto Salvatore Rossi, neo-segretario generale di Palazzo Koch (e fino a poco fa a capo della ricerca economica), ha annunciato un lavoro di prossima pubblicazione teso a dimostrare come la crescita nazionale potrebbe crescere di ben 7 punti percentuali in pochi anni se il numero delle donne che lavorano salisse dall’attuale 46% a cui siamo inchiodati (pari a venti punti meno di quella maschile e più bassa che in quasi tutti i paesi europei) a quel 60% che è l’obiettivo fissato dagli stati Ue nel 2000, dentro la ‘strategia di Lisbona’ sulla competitività. […]