L’anno nuovo è migliore se noi siamo migliori

Molto speso ci auguriamo un nuovo anno pieno di successi e felicità. Ma quello che ritengo necessario oggi, più che mai, è l’urgenza di imparare a non accontentarci del successo nella vita professionale e mirare soprattutto alla realizzazione piena della vita dandone un senso.

Impariamo la difficile arte della riconoscenza e il nostro cuore sarà capace di gratitudine e sempre sollecito verso i nostri amici e collaboratori che hanno bisogno del nostro sostegno.

Impariamo ad essere i nuovi rivoluzionari.

Perché oggi non bastano uomini e donne buoni o sufficientemente buoni o quasi buoni: è necessario essere «rivoluzionari».

Di fronte alla globalizzazione del relativismo, dell’edonismo, di fronte alla quantità di paganesimo e di materialismo che ci viene offerto in tutte le salse, le nostre famiglie, le nostre imprese hanno bisogno di anticonformisti, dei ribelli d’Amore che fanno emergere la verità delle cose e della vita.

Diciamo basta a produrre cose destinate alla discarica. Iniziamo a produrre per i veri bisogni delle persone di questo millennio.

Paul Hawken, imprenditore e saggista dall’età di vent’anni (California, 8 febbraio 1946) che ha dedicato la sua vita alla sostenibilità e a cambiare il rapporto tra business e ambiente, ha recentemente scritto:

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Lotta agli sprechi alimentari: il 2014 ha un buon inizio.

E’ nato un programma nazionale per prevenire gli sprechi alimentari che partirà entro la prossima primavera.
Inoltre è stata proclamata una giornata nazionale – il 5 febbraio prossimo – in cui per la prima volta in Italia saranno convocati gli Stati generali contro gli sperperi di cibo e, infine, si mette a punto l’iniziativa di proporre il 2015 come Anno europeo contro lo spreco.

La task force è stata costituita in seno al ministero dell’Ambiente, che ha come obiettivo quello di avviare una campagna educativa nelle scuole e nei territori per tentare di recuperare i 2 milioni di tonnellate di cibo dall’agroindustria e le 300mila dal commercio e dalla distribuzione che ogni anno finiscono al macero.


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natale solidale

Globalizzare la solidarietà

In questi periodo di avvento ho riflettuto molto su queste parole “abbiamo globalizzato l’indifferenza” di Papa Francesco pronunciate l’8 luglio 2013 e poi i ripetute in questi mesi in tante altre occasioni: La conseguenza è stata la realizzazione di questo video che contiene i miei auguri di Natale per invitare tutti alla necessità di “globalizzare la solidarietà.”

 

natale solidale

 

Spero ti faccia piacere leggere cos’altro ha detto Papa Francesco sullo stesso tema nella sua recente “Esortazione apostolica Evangelii Gaudium”:

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Viviamo il presente illuminati dal futuro

Viviamo il presente illuminati dal futuro “Il cielo è il fine ultimo dell’uomo e la realizzazione delle sue aspirazioni più profonde, lo stato di felicità suprema e definitiva” (Catechismo della Chiesa Cattolica n.1024) Il paradiso, è il futuro che Dio ha pensato per me. Il paradiso deve ispirare il mio presente. Ricordo bene quel che ha detto San Gregorio di Nissa: «L’uomo è figlio dei suoi atti». E perché no, anche quello che ha detto Viktor Emil Frankl «Io agisco conforme a ciò che sono, ma io divento anche conforme a come agisco» Tratto da Homo patiens, Soffrire con dignità di Viktor Emil Frankl (Vienna, 26 marzo 1905 – Vienna, 2 settembre 1997) è stato un neurologo e psichiatra austriaco, fondatore della logoterapia . Dal 1942 al 1945 fu prigioniero in quattro campi di concentramento nazisti, tra cui Auschwitz e Dachau. Una cosa è l’“essere”, ovvero la costituzione naturale che ognuno riceve venendo alla vita, comprensiva di una potenzialità dinamica (del poter fare e del poter agire); altro è “il modo di essere” che assumeremo in base alla condotta della nostra vita (attraverso il nostro agire). In questo senso Tommaso D’aquino poté affermare che l’uomo è causa di se stesso perché, nell’ordine morale arriva ad «essere quello che vuole essere» e che, con la sua libertà, sceglie di essere: Un buon cristiano? Il filosofo Karl Theodor Jaspers, con fortunata espressione, ha definito l’uomo come «l’essere che decide»; l’essere cioè che non “è” semplicemente, ma che decide ciò che egli “è”. Ognuno, attraverso l’agire, tende a diventare un “certo modo di essere umano”, in parte ideale, in parte suffragato da modelli viventi, ed in parte, costituito anche dall’originalità unica della personalità di ciascuno di noi. E per un cristiano? In cosa consiste la dimensione progettuale della nostra esistenza terrena?

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Spiegare il Bene Comune ai giovani

Il Bene Comune è un bene immateriale. Si dice anche che è un bene relazionale. Tutte le persone di una comunità devono poter realizzare i propri sogni. Difficile dirlo ad una platea di giovani demotivati dalla realtà che vivono. Bellissimo vedere la luce dell’entusiasmo che si riaccende nei loro occhi quando gli dici che possono Leggi di piùSpiegare il Bene Comune ai giovani[…]