Viviamo il presente illuminati dal futuro
Viviamo il presente illuminati dal futuro “Il cielo è il fine ultimo dell’uomo e la realizzazione delle sue aspirazioni più profonde, lo stato di felicità suprema e definitiva” (Catechismo della Chiesa Cattolica n.1024) Il paradiso, è il futuro che Dio ha pensato per me. Il paradiso deve ispirare il mio presente. Ricordo bene quel che ha detto San Gregorio di Nissa: «L’uomo è figlio dei suoi atti». E perché no, anche quello che ha detto Viktor Emil Frankl «Io agisco conforme a ciò che sono, ma io divento anche conforme a come agisco» Tratto da Homo patiens, Soffrire con dignità di Viktor Emil Frankl (Vienna, 26 marzo 1905 – Vienna, 2 settembre 1997) è stato un neurologo e psichiatra austriaco, fondatore della logoterapia . Dal 1942 al 1945 fu prigioniero in quattro campi di concentramento nazisti, tra cui Auschwitz e Dachau. Una cosa è l’“essere”, ovvero la costituzione naturale che ognuno riceve venendo alla vita, comprensiva di una potenzialità dinamica (del poter fare e del poter agire); altro è “il modo di essere” che assumeremo in base alla condotta della nostra vita (attraverso il nostro agire). In questo senso Tommaso D’aquino poté affermare che l’uomo è causa di se stesso perché, nell’ordine morale arriva ad «essere quello che vuole essere» e che, con la sua libertà, sceglie di essere: Un buon cristiano? Il filosofo Karl Theodor Jaspers, con fortunata espressione, ha definito l’uomo come «l’essere che decide»; l’essere cioè che non “è” semplicemente, ma che decide ciò che egli “è”. Ognuno, attraverso l’agire, tende a diventare un “certo modo di essere umano”, in parte ideale, in parte suffragato da modelli viventi, ed in parte, costituito anche dall’originalità unica della personalità di ciascuno di noi. E per un cristiano? In cosa consiste la dimensione progettuale della nostra esistenza terrena?