Prendere decisioni importanti in merito ad un nuovo ruolo o ad un incarico importante da attribuire ad un collaboratore o collaboratrice richiede una buona capacità di discernimento in special modo se questa decisione impatta sulla relazione di fiducia.
Il discernimento è cosa non facile ma che si può apprendere mediante l’esercizio dell’ascolto.
Si parla spesso di ascolto attivo laddove si tratta sostanzialmente di una buona tecnica, ma a me piace parlare del triplice ascolto. E come deve essere questo particolare ascolto?
Incondizionato
Si tratta di ascoltare la persona che, con le sue parole, ci sta dando sé stessa. Il segno di questo ascolto è il tempo che dedico a lei.
Non è una questione di quantità, ma è importante che la persona senta che il mio tempo è suo: il tempo di cui ha bisogno per esprimermi ciò che vuole. Deve sentire che io la sto ascoltando incondizionatamente, senza offendermi, senza scandalizzarmi, senza irritarmi, senza stancarmi.
Delicato
Bisogna avere il coraggio, l’affetto e la delicatezza necessari per aiutare il proprio collaboratore a riconoscere la verità e gli inganni o i pretesti. È necessario domandarsi: che cosa mi sta dicendo esattamente quella persona? che cosa mi vuole dire? che cosa desidera che io capisca di ciò che le sta succedendo? Sono domande che aiutano a capire come si agganciano fra loro gli argomenti che muovono l’altro e a sentire il peso e il ritmo dei suoi affetti, riconoscere la provenienza e da cosa sono influenzati i suoi pensieri e le sue emozioni. Questo ascolto è volto a discernere le parole buone (la verità) e quelle cattive (falsità).
Profondo
È importante un ascolto profondo per capire cosa desidera diventare la persona. Al di là di ciò che sente e pensa nel presente e di ciò che ha fatto nel passato, l’attenzione è rivolta a ciò che il nostro collaboratore o collaboratrice vorrebbe essere oggi e in futuro. A volte questo richiede che la persona sveli (condivida) non solo ciò che le piace, i suoi desideri superficiali, ma ciò che è il suo sogno, il suo progetto per la propria vita che si esprime in un’inclinazione del cuore, al di là della scorza dei gusti e dei sentimenti.
Questo ascolto profondo porta a riconoscere l’intenzione ultima, che è quella che alla fine ci permette di decidere.