Serve una strategia comune per affrontare la crisi di mercato attuale. E’ questo che da’ valore aggiunto all’agire delle singole imprese e permette di progettare il proprio futuro in maniera ambiziosa.
Lo ha capito bene il gruppo di Marketing Collettivo della sezione TIC di Confindustria Bari e BAT che ha deciso di incontrarsi a Margherita di Savoia nel prestigioso Hotel Terme, per fare il punto della situazione. Chiamato a tessere la trama dell’incontro, in un clima estremamente familiare, ho messo alla prova le capacità creative e di team working degli imprenditori intervenuti. Per fare ciò, mi sono servito di un metodo semplice, immediato e infallibile: il gioco. Precisamente due.
Per la creatività, ho usato quello dei nomi, nel quale i partecipanti si dispongono su una fila unica e dopo una riflessione guidata sul valore (storico, religioso, affettivo, ecc.) del proprio nome, devono mettersi in ordine di importanza di nome. Come spesso accade nei cinque minuti a disposizione, le persone si limitano a qualche spostamento senza un criterio preciso. Diviene importante, dunque, capire “cosa è successo” e “cosa poteva accadere”, perché la creatività sta nell’inventarsi qualsiasi criterio, senza avere alcun limite.
Per il team working (e la capictà progettuale), mi è tornato utile il gioco della “Torre di Gommosa” che avevo già usato nella mia esperienza al comune di Ruvo di Puglia
Non è mancato un momento di dialogo sulle opportunità concrete sulle quali iniziare a lavorare e le strategie da adottare.
Intraprendere è un delle cose più belle che un uomo può realizzare. Farlo insieme ad altre persone, ti permette, non solo di raggiungere obiettivi personali, ma anche mete condivise e più alte. Così si realizzano le comunità che apprendono.
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Rendi possibili i tuoi obiettivi:
Lo ha capito bene il gruppo di Marketing Collettivo della sezione TIC di Confindustria Bari e BAT che ha deciso di incontrarsi a Margherita di Savoia nel prestigioso Hotel Terme, per fare il punto della situazione. Chiamato a tessere la trama dell’incontro, in un clima estremamente familiare, ho messo alla prova le capacità creative e di team working degli imprenditori intervenuti. Per fare ciò, mi sono servito di un metodo semplice, immediato e infallibile: il gioco. Precisamente due.
Per la creatività, ho usato quello dei nomi, nel quale i partecipanti si dispongono su una fila unica e dopo una riflessione guidata sul valore (storico, religioso, affettivo, ecc.) del proprio nome, devono mettersi in ordine di importanza di nome. Come spesso accade nei cinque minuti a disposizione, le persone si limitano a qualche spostamento senza un criterio preciso. Diviene importante, dunque, capire “cosa è successo” e “cosa poteva accadere”, perché la creatività sta nell’inventarsi qualsiasi criterio, senza avere alcun limite.
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Intraprendere è un delle cose più belle che un uomo può realizzare. Farlo insieme ad altre persone, ti permette, non solo di raggiungere obiettivi personali, ma anche mete condivise e più alte. Così si realizzano le comunità che apprendono.
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